Descrizione
La chiesa sorge poco lontano da Momo lungo l'antico tracciato della via "Francisca" che da Novara, attraverso Borgomanero e il lago d'Orta, portava ai valichi alpini dell'Ossola, importante percorso dei pellegrini che si recavano in vista alla Sede di Pietro.
In epoca medievale era una semplice cappella "de susta" per i viandanti: probabilmente con un impianto rettangolare di due campate e abside, come fanno supporre le fondazioni databili alla seconda metà del XI secolo.
In seguito, XII - XIII secolo, la cappella fu ricostruita quasi totalmente, prolungata verso ovest per ottenere tre campate, e trasformata così in "ecclesia".
Il tessuto murario superstite è univorme e caratterizzato da ciottoli di fiume disposti a spina di pesce ed intervallati da corsi di mattoni.
Una terza fase, a metà quattrocento, vide: la sostituzione alle capriate di due archi a sesto acuto poggianti su semipilastri, che sostengono lo sforzo grazie a contrafforti esterni in laterizi; il ridisegno della facciata a capanna con un'ampia apertura a tutto sesto, chiusa da cancellata lignea; il prolungamento dei muri laterali che permise la creazione di un vestibolo, cui si accedeva da sud, dove trovavano riparo pellegrini e viandanti.
Il cinquecento e il seicento lasciarono numerose testimonianze: il restauro della torre campanaria, sotto la quale fu ricavata la sagrestia; la costruzione della cappella aperta della Madonna del presepe, verso est, proprio dietro all'abside; la copertura a tavelle del tetto; la chiusura del vestibolo che divenne quarta campata della chiesa; la sistemazione della facciata con l'apertura della porta d'ingresso e di due finestre "ad orandum", davanti alle quali fu edificato un portichetto.
Fin dai primi anni del seicento, per oltre due secoli, nelle quattro camere, due inferiori e due superiori, costruite sul lato nord della chiesa, abitò un eremita, che custodiva e che viveva di elemosine e del raccolto del giardino e del frutteto, da egli stesso coltivati vicino al romitorio. Un pozzo forniva l'acqua necessaria per dissetarsi e bagnare le piante.
La chiesa oggi
La chiesa, situata sul lato sinistro della strada regionale n.229, ad un chilometro e mezzo a nord dell'abitato di Momo, si presenta con impianto rettangolare a navata unica, monoabsidata, orientata, scandita in quattro campate, di cui la prima, sopraelevata, costituisce il presbiterio.
L'abside è coperta da un catino in muratura mentre il resto dell'edificio ha il tetto tavellato e coperto da coppi, retto da strutture lignee che poggiano su quattro archi, due a sesto acuto e due a tutto sesto.
La facciata è a capanna, preceduta da un porticato sostenuto da due pilastri.
In epoca medievale era una semplice cappella "de susta" per i viandanti: probabilmente con un impianto rettangolare di due campate e abside, come fanno supporre le fondazioni databili alla seconda metà del XI secolo.
In seguito, XII - XIII secolo, la cappella fu ricostruita quasi totalmente, prolungata verso ovest per ottenere tre campate, e trasformata così in "ecclesia".
Il tessuto murario superstite è univorme e caratterizzato da ciottoli di fiume disposti a spina di pesce ed intervallati da corsi di mattoni.
Una terza fase, a metà quattrocento, vide: la sostituzione alle capriate di due archi a sesto acuto poggianti su semipilastri, che sostengono lo sforzo grazie a contrafforti esterni in laterizi; il ridisegno della facciata a capanna con un'ampia apertura a tutto sesto, chiusa da cancellata lignea; il prolungamento dei muri laterali che permise la creazione di un vestibolo, cui si accedeva da sud, dove trovavano riparo pellegrini e viandanti.
Il cinquecento e il seicento lasciarono numerose testimonianze: il restauro della torre campanaria, sotto la quale fu ricavata la sagrestia; la costruzione della cappella aperta della Madonna del presepe, verso est, proprio dietro all'abside; la copertura a tavelle del tetto; la chiusura del vestibolo che divenne quarta campata della chiesa; la sistemazione della facciata con l'apertura della porta d'ingresso e di due finestre "ad orandum", davanti alle quali fu edificato un portichetto.
Fin dai primi anni del seicento, per oltre due secoli, nelle quattro camere, due inferiori e due superiori, costruite sul lato nord della chiesa, abitò un eremita, che custodiva e che viveva di elemosine e del raccolto del giardino e del frutteto, da egli stesso coltivati vicino al romitorio. Un pozzo forniva l'acqua necessaria per dissetarsi e bagnare le piante.
La chiesa oggi
La chiesa, situata sul lato sinistro della strada regionale n.229, ad un chilometro e mezzo a nord dell'abitato di Momo, si presenta con impianto rettangolare a navata unica, monoabsidata, orientata, scandita in quattro campate, di cui la prima, sopraelevata, costituisce il presbiterio.
L'abside è coperta da un catino in muratura mentre il resto dell'edificio ha il tetto tavellato e coperto da coppi, retto da strutture lignee che poggiano su quattro archi, due a sesto acuto e due a tutto sesto.
La facciata è a capanna, preceduta da un porticato sostenuto da due pilastri.
Bibliografia
Tratto da:
"Percorsi, Storia e Documenti Artistici del Novarese
Caltignaga e Momo - Volume 28"
Provincia di Novara 2005
"Percorsi, Storia e Documenti Artistici del Novarese
Caltignaga e Momo - Volume 28"
Provincia di Novara 2005
Indirizzo e punti di contatto
Nome | Descrizione |
---|---|
Indirizzo | Strada Regionale n.229 |
Apertura | Da aprile a settembre, domenica dalle ore 15 alle ore 18 |
Pubblicazioni | G. Calloni, Indagine iconografica sugli affreschi della SS. Trinità, in AA.VV., Segni sul territorio. Dieci anni di arte e storia nella rivista della Camera di Commercio di Novara, Novara, 1995 |
Mappa
Indirizzo: Via Dottor Georg Schaeffler, 9, 28015 Momo NO, Italia
Coordinate: 45°35'19,3''N 8°32'38,1''E
Indicazioni stradali (Apre il link in una nuova scheda)
Galleria fotografica
Modalità di accesso
Accesso dalla Strada Regionale n. 229, un chilometro e mezzo a nord dell'abitato di Momo